Sezione terza età

Anestesia Cani e Gatti Anziani

I cani e gatti anziani sono sempre più presenti nelle nostre visite ambulatoriali. I continui progressi della chirurgia e delle tecniche diagnostiche in medicina veterinaria aprono nuove prospettive terapeutiche, ma obbligano spesso a ricorrere all’anestesia. Quest’ultima rappresenta un rischio maggiore per il paziente geriatrico, ma non deve apparire come un limite. Anche i soggetti di età avanzata hanno diritto ai trattamenti più professionali. Applicando i protocolli e le tecniche più adatte, si potrà dunque minimizzare il rischio anestesiologico nel cane e nel gatto anziano.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il segreto di una buona riuscita dell’anestesia nel paziente geriatrico sta nel ridurre al minimo le modificazioni fisiologiche legate all’età, mediante innanzitutto un’ attenta visita anestesiologica individuale, che consente un’eventuale stabilizzazione preventiva del soggetto e la scelta del protocollo anestetico più adatto. Inoltre la conoscenza delle variazioni fisiologiche provocate dai differenti farmaci utilizzati in anestesia, un buon equipaggiamento che permetta la somministrazione di ossigeno tramite intubazione e una stretta sorveglianza della risposta del paziente all’anestesia e alla procedura chirurgica/diagnostica permettono di minimizzare i rischi anestesiologici in questi animali.

È importante innanzitutto definire le modificazioni che subisce un animale invecchiando;, poiché tutti gli organi vanno incontro ad invecchiamento. Nell’animale anziano si osserva una diminuzione dell’attività del sistema nervoso centrale che accentua le risposte negative allo stress, cosa da tenere conto nelle varie procedure in ambulatorio. Anche la termoregolazione è maggiormente depressa in tarda età e, considerando che gli anestetici tendono ad abbassare la temperatura corporea, bisogna attuare tutte le misure preventive per limitarne la diminuzione.

Il sistema cardiovascolare funziona meno efficacemente (ad esempio diminuiscono il volume ematico, la gittata e la pressione sanguigna) e il cuore può andare incontro a degenerazione spesso associata a disturbi valvolari. Aumentano così sia il consumo che la richiesta di ossigeno, che è quindi da compensare attentamente in corso di anestesia; i pazienti anziani potrebbero avere difficoltà a controbilanciare le modificazioni indotte su cuore e circolazione dagli anestetici e sarà dunque necessario scegliere farmaci anestetici che inducano una minima depressione cardiovascolare.

La funzione respiratoria va via via deteriorandosi con l’età: i polmoni e la gabbia toracica diventano meno elastici, diminuisce la frequenza respiratoria e il volume inspirato, in più calano anche i meccanismi di protezione delle vie aeree. L’anestesista deve porre così maggiore attenzione sugli scambi gassosi poiché questi pazienti hanno ridotte capacità di adattamento alle minime alterazioni e sono a maggiore rischio di ipercapnia e ipossiemia grave. Ruolo importantissimo ha dunque l’ossigenazione in tutte le fasi (prima, durante e dopo) dell’anestesia. La funzionalità dei reni e del fegato sono alterate e influenzano inoltre il metabolismo dei farmaci stessi. Nell’organismo del cane e del gatto anziano diminuisce la percentuale di acqua e aumenta quella di grasso, cosa che influisce ulteriormente sulla cinetica dei farmaci somministrati. Viste queste modificazioni, nell’animale anziano è necessario diminuire la dose dei farmaci anestetici rispetto a quella che si somministrerebbe ad un soggetto dello stesso peso ma giovane.

Quelle elencate sono le principali modificazioni dovute all’invecchiamento ma vi è inoltre un’importante variabilità individuale. Bisogna infatti valutare il paziente con un’accurata visita anestesiologica (anamnesi ed esame clinico attento) accompagnata dagli esami complementari ritenuti necessari (ad esempio analisi di laboratorio, radiografie, ECG, ecocardiografia) per andare a definire meglio la patologia in atto ed eventuali altre patologie concomitanti non ancora manifestatesi clinicamente (es. insufficienza renale), determinare insomma lo stato di salute generale per poter valutare il rischio anestesiologico. Si potrà così trattare o stabilizzare il paziente prima dell’intervento, se necessario, e scegliere ed adattare il protocollo anestetico in funzione del singolo animale.
L’animale da anestetizzare deve essere tenuto a digiuno per un minimo di 12 ore dall’intervento.

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La sospensione dall’acqua invece è più limitata in quanto più suscettibili alla disidratazione. Bisogna poi minimizzare lo stress preoperatorio. Scelto il protocollo più opportuno in base al singolo caso, è necessario garantire sempre una buona ossigenazione e il monitoraggio di questa: tutti i soggetti anziani devono essere intubati quando subiscono un’anestesia generale, con qualsiasi protocollo scelto. Per tutta l’anestesia inoltre deve essere somministrata una fluidoterapia endovenosa in quantità sufficiente a mantenere il volume sanguigno e la portata urinaria. Nei casi più critici, in base al paziente e alla chirurgia bisognerà mettere in atto delle terapie intensive nel post-operatorio.

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Artrosi nel Cane Anziano

Una tra le patologie di più facciole riscontro nel paziente anziano è sicuramente l’artrosi, sia nel cane che nel gatto.

Negli ultimi anni, nell’uomo come nei nostri animali domestici, si è assistito ad un allungamento della vita media, che si aggira attualmente intorno agli 11 anni per i cani e 15 per i gatti, con una variabilità che dipende soprattutto dalla razza e dallo stato riproduttivo: cani e gatti castrati e sterilizzati sono infatti più longevi rispetto agli animali ”interi”.

Cura Dentale nell’animale Anziano

L’invecchiamento nei nostri animali da compagnia è responsabile di modificazioni strutturali dei tessuti della bocca, che subiscono un lento processo di degradazione fisiologica. A questi cambiamenti normali con l’età, si aggiunge l’influenza cronica di fattori esterni che agiscono continuamente sui tessuti della bocca e dei denti, questi sono i batteri, gli alimenti e i traumatismi masticatori.

Incontinenza Urinaria Cane Anziano

La perdita del controllo della funzionalità urinaria o incontinenza urinaria è un problema di frequente riscontro nel cane anziano. Si può avere una perdita continua ed involontaria di urina (vera e propria incontinenza urinaria), incapacità a svuotare la vescica con ristagno di urina (ritenzione urinaria) ed urinazione non appropriata (in tempi e luoghi anomali).

Demenza Senile nel Cane

Cerchiamo di inquadrare quella che si potrebbe definire demenza senile nel cane anziano.
Tutti gli organi sono esposti ai danni della vecchiaia, ma il cervello è probabilmente il più vulnerabile. Le cellule che lo compongono, i neuroni, hanno infatti scarsissime capacità rigenerative, ed il loro numero diminuisce con l’avanzare dell’età; sono inoltre meno plastici e

Epilessia in Cani e Gatti Anziani

Nel cane e nel gatto anziano possono riscontrarsi due tipi di epilessia: primaria e secondaria. L’epilessia primaria è anche detta epilessia idiopatica. Il termine idiopatico in medicina significa che non si conosce la causa e si giunge a questa diagnosi quando si sono escluse tutte le comuni cause di epilessia.

Ipertiroidismo Gatto Anziano

L’ipertiroidismo è la patologia endocrina più frequente nel gatto anziano: l’età media dei soggetti, al momento della diagnosi di ipertiroidismo felino, è di 12-13 anni e non sembra esserci predisposizione di razza o sesso.

Disturbi Intestinali Cani e Gatti Anziani

Con l’avanzare dell’età, sia nel cane che nel gatto, possono aumentare di frequenza i disturbi intestinali e dell’apparato gastroenterico.
Al contrario di quanto accade per altri apparati, quello digerente non sembra soggetto a patologie specificamente legate all’età avanzata, ma sicuramente con l’invecchiamento risulta

Terza Età nel Cane e nel Gatto

Conoscere i problemi tipici del cane anziano è di fondamentale importanza per gestire al meglio lo stato di salute dei nostri amici a quattro zampe e cominciare a fare prevenzione fin dalla giovane età.

Sordità Cane Anziano

La perdita dell’udito o sordità è un fenomeno molto frequente negli animali anziani. Proprio come le persone, anche i cani anziani possono avere cali di udito, temporanee o permanenti ed iniziare a perdere l’udito quando diventano anziani.

Spondilosi e Mielopatia nei Cani Anziani

I nostri amici a quattro zampe, con il passare dell’età possono anche essere colpiti da patologie che provocano dolore alla schiena e difficoltà nei movimenti: la spondilosi e la mielopatia degenerativa nei cani anziani rappresentano una realtà da non trascurare.

Ischemia Cane Anziano

L’ischemia nel cane anziano e le patologie vascolari che colpiscono il sistema nervose centrale sono molto più rare nel cane e nel gatto rispetto a quanto si registra nell’uomo.

Si definisce ischemia cerebrale la diminuzione del flusso ematico in un’area cerebrale, con conseguente impossibilità a svolgere le normali funzioni che le competono.

Riproduzione nel cane anziano

Gli anni passano anche per Fido ed è necessario imparare a riconoscere alcune patologie tipiche del cane anziano che colpiscono l’apparato riproduttore sia del maschio che della femmina.

Insufficienza renale cronica nel cane e gatto anziani

Nel cane e nel gatto con l’avanzare dell’età aumenta notevolmente la possibilità di sviluppo di patologie a carico dell’apparato urinario, sia nel cane che nel gatto (soprattutto) anziano capita spesso di riscontrare un’insufficienza renale cronica (IRC), patologia in cui i reni smettono di funzionare in maniera adeguata.

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