Come il sovrappeso influisce sull’anestesia

Il sovrappeso e l’obesità sono caratterizzate dall’eccessivo accumulo di tessuto adiposo dovuto ad un’eccessiva assunzione di energia rispetto a quella realmente necessaria. Il sovrappeso è considerato la conseguenza più comune di malnutrizione nei nostri animali domestici. L’obesità è una vera e propria patologia e in tutti i paesi industrializzati sembra avere una tendenza all’aumento in questi ultimi anni.

Il problema clinico maggiore dell’obesità è correlato alle numerose conseguenze associate quali patologie cardiorespiratorie ed endocrine, problemi ortopedici, ipertensione, iperlipidemia, neoplasie, disordini dell’apparato tegumentario, riproduttivo e del tratto urinario. Vi è inoltre una correlazione tra sovrappeso/obesità e diminuzione dell’aspettativa di vita. Come in medicina umana, le conseguenze cliniche dell’obesità sembrano avere un duplice meccanismo eziopatogenetico: un sovraccarico dei diversi apparati (ad esempio il cuore) e una condizione infiammatoria “cronica” che porterebbe a degenerazione tissutale.

Nell’ambito delle numerose variazioni fisiopatologiche che si presentano nell’animale obeso si hanno anche modificazioni della farmacocinetica e farmacodinamica, cioè della risposta dell’organismo ai farmaci e quindi anche dei farmaci anestetici (dose, assorbimento, distribuzione ed escrezione del farmaco). Da un punto di vista anestesiologico questi pazienti presentano un elevato rischio di complicanze nel periodo peri-operatorio (prima, durante e dopo la chirurgia).

Infatti l’anestesia e la chirurgia inducono rapidi ed importanti cambiamenti non solo cardio-respiratori ma anche ormonali e di funzionalità dei vari organi che possono portare a scompenso quei pazienti che non sono in grado di reagire e compensare i cambiamenti in corso. L’obesità è dannosa nei cani con malattie cardiache e respiratorie a causa dei suoi documentati effetti indesiderati su gittata cardiaca, pressione sanguigna, frequenza cardiaca, funzione polmonare e attivazione neuroumorale; questi effetti possono essere esacerbati nel corso di un’anestesia.

obesità-e-anestesia

Nei pazienti obesi la visita clinica anestesiologica è spesso più difficoltosa poiché è frequente che questi animali siano soggetti a processi patologici multipli che l’anestesia potrebbe aggravare o scompensare. E’ quindi possibile che a seguito della visita anestesiologica vengano richiesti esami aggiuntivi per valutare la presenza ad esempio di patologie endocrine che sono frequentemente associate ad obesità (morbo di Cushing, ipotiroidismo). Questo permette di intraprendere un’adeguata terapia, se possibile prima della chirurgia o di poter affrontare l’intervento più preparati. In alcuni casi qualora sia possibile in termini di tempistiche rimandare l’anestesia e la chirurgia, può essere molto indicato impostare un programma di riduzione di peso con attività fisica (se non è controindicata) e restrizione calorica per arrivare ad avere un paziente in condizioni il più ottimali possibile il giorno dell’intervento.

Spesso durante la chirurgia il paziente obeso ha problemi a mantenere un`adeguata ventilazione, presenta delle difficoltà aggiuntive per l’eseguimento di tecniche loco-regionali e rende il lavoro del chirurgo più difficoltoso e più lungo. Ci possono essere anche più difficoltà nell’intubazione (ad esempio maggiore rischio di spasmo laringeo).

Il risveglio può essere più lungo in quanto parte dell’anestetico viene assorbito dal grasso e quindi ne serve una dose maggiore. E’ fondamentale quindi conoscere il meccanismo di azione dei vari farmaci anestetici per cercare di minimizzare questo inconveniente.

Tutto ciò non significa che un cane o un gatto obeso non possano essere anestetizzati e sottoposti a chirurgia, ma sicuramente tenere conto di questa condizione e delle eventuali patologie associate consente di decidere al meglio il protocollo anestetico più idoneo e di identificare le possibili complicanze legate al paziente e al tipo di intervento. Si possono così instaurare tutte le precauzioni del caso per prevenire e minimizzare le complicanze, scegliere i monitoraggi adeguati per identificarle e quindi trattarle tempestivamente; questo prima, all’induzione e durante il mantenimento dell’anestesia generale e al risveglio del paziente obeso.

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