Sezione Displasia
dell'Anca e
del Gomito
Displasia dell’Anca nel Cucciolo
Displasia Anca nel Cucciolo: un argomento molto importante per la salute del tuo amico a quattro zampe, conoscere,prevenire, curare.
Come abbiamo detto nell’articolo generale sulla displasia dell’anca, questa patologia non è presente fin dalla nascita perché l’articolazione si forma e si conforma durante il periodo della crescita, più precisamente nei primi 6 – 8 mesi di vita.
Mentre l’assenza della displasia può essere accertata e dichiarata solo dopo il completamento dello sviluppo scheletrico, ad un’età variabile tra i 12 e i 18 mesi, la presenza della displasia o di segni che mostrano una predisposizione allo sviluppo della patologia possono essere accertati già durante la crescita del cucciolo.
Anche se per certificare l’esenzione della displasia bisogna attendere i 12 – 18 mesi, possiamo già eseguire dei controlli a partire dai 3,5 mesi per anticipare l’evoluzione della displasia, poichè intercettandola precocemente abbiamo a disposizione molte armi per arrestarne lo sviluppo.
Al contrario se aspettiamo di avere dei sintomi, o aspettiamo l’età adulta, per indagare radiograficamente la presenza di displasia l’artrosi sarà ormai instaurata e renderà inutile qualunque trattamento diretto ad evitarne l’insorgenza; ci potremo solo limitare a trattamenti che ne ostacolano l’evoluzione.
La degenerazione articolare avrà già innescato un meccanismo progressivo con erosione e fibrillazione articolare, esposizione ossea subcondrale e formazione di osteofiti compromettendo irrimediabilmente l’integrità articolare e la qualità della vita del nostro amico Fido.
A che età si deve fare una visita ortopedica per la displasia?
Un’indagine completa, non solo per la displasia ma anche per le altre malattie scheletriche ereditarie, va effettuata già nel cucciolo e possiamo individuare due periodi idonei: un indagine assolutamente imperdibile tra i quattro e i sei mesi di età per anche, gomiti e altre patologie ereditarie; un’indagine, diciamo facoltativa, rivolta alla displasia dell’Anca e altre malformazioni che noi omaggiamo tra i 90 e i 105 giorni d’età.
Nei casi in cui si siano saltate entrambe queste date si consiglia di eseguire il controllo il prima possibile senza aspettare l’età adulta.
Frequentemente i cani non vengono controllati precocemente perché figli di genitori esenti da displasia o perché non manifestano nessun sintomo evidente, ma molto raramente il cucciolo all’età di 3-4 mesi manifesta dei sintomi clinici riferibili a displasia: anche i casi di media gravità raramente sono sintomatici a questa età perché il cucciolo pesa ancora poco e le cartilagini sopportano l’insulto iniziale.
Nelle forme più gravi si può avere una manifestazione clinica già nel cane giovane (4- 12 mesi), con insorgenza acuta e sintomatologia variabile. Si può osservare un cucciolo pigro, con minor resistenza all’attività fisica, oppure un cucciolo che quando corre galoppa a coniglio, o che ha difficoltà ad alzarsi, a salire le scale o a salire sull’auto; a volte può zoppicare o assumere atteggiamenti antalgici, può avere fastidio e dolore o, dopo l’esercizio fisico o appena sveglio al mattino, può essere riluttante ad estendere le zampe posteriori. La diagnosi deve essere accurata e tempestiva così come i trattamenti che devono essere mirati all’effettivo problema e, se ben compresi dal proprietario, potranno arrestare o rallentare la progressione della displasia.
Tutti i cuccioli di taglia grande e/o appartenenti ad una razza a rischio andrebbero controllati molto precocemente in modo da poter verificare la tendenza allo sviluppo della displasia.
“Un attento controllo non provoca di certo la displasia in un cucciolo sano.”
Come si esegue un’indagine precoce per la displasia?
Nella nostra clinica dividiamo l’esame in due parti: visita clinica ed esame radiografico. Entrambi devono valutare la situazione statica e dinamica del soggetto, cioè del cucciolo a riposo e del cucciolo in movimento.
La visita clinica inizia con l’osservazione del cucciolo fermo e in movimento, in modo da ricercare uno di questi segni:
– Anche a scatola: valutazione della base di appoggio delle zampe posteriori e la forma della groppa
– Andatura a coniglio: l’analisi dell’andatura consente di differenziare le anomalie funzionali (es: atassia) da quelle di conformazione.
– Anche schioccanti “clunking”: le anche schioccanti sono il risultato della riduzione spontanea delle anche lussate durante l’esecuzione dei passi.
– Prova di sollevamento sui posteriori: viene effettuato con l’aiuto del proprietario che solleva completamente l’anteriore del cane.
– Osservazione di difetti non correlati con la displasia
Una volta effettuata l’osservazione si passa alla visita ortopedica e si sottopone il nostro FIDO ad una serie di test:
– Test di abduzione e rotazione esterna: rileva un’infiammazione del settore dorsale della capsula articolare.
– Test di estensione dell’anca: identifica nelle anche o nella colonna la sede anatomica della zoppia e della dolorabilità.
– Test di sublussazione dell’anca: localizza a livello dell’anca la causa di zoppia
Si passa poi ad eseguire l’esame ortopedico in sedazione/anestesia:
Vi chiederete ma è proprio necessario “addormentare” il cane per queste indagini? Non si può fare da sveglio? La sedazione a cui viene sottoposto il cane è molto sicura e di brevissima durata; finita l’indagine il vostro cucciolo potrà tornare a casa come nulla fosse successo.
– Test di Bardens: serve per valutare la lassità articolare.
– Test di Barlow e determinazione dell’angolo di sublussazione
– Test di Ortolani e valutazione dell’angolo di riduzione
I test di Ortolani e di Barlow derivano dalla medicina umana e sono stati codificati in valutazioni numeriche, per la medicina veterinaria, da Slocum. Servono per valutare e quantificare la sublussazione e la riduzione delle teste femorali.
Dopo la valutazione in sedazione possiamo e dobbiamo procedere con l’esecuzione dello studio radiografico. Nella nostra clinica abbiamo messo a punto uno studio standard per i vari pazienti a seconda dell’età e a seconda della razza: questo ci consente di esaminare tutte le patologie scheletriche di natura ereditaria.
Tra le radiografie eseguite ci saranno sicuramente alcune di queste proiezioni:
– OFA simile o VD1: serve per valutare la profondità dell’acetabolo, la presenza di osteofiti o reazioni artrosiche, la conformazione della testa e del collo femorale. Nei casi gravi ci consente di evidenziare la sub lussazione articolare.
– Proiezione “distratta”: serve per valutare l’effettiva lassità articolare e per calcolare l’indice di distrazione, parametro fondamentale per la valutazione di un possibile normale accrescimento.
– Proiezione DAR: è una proiezione particolare che serve per misurare e visualizzare la rima acetabolare dorsale cioè la tendenza o meno della testa femorale ad uscire dall’acetabolo.
– Proiezione a rana: consente di valutare un eventuale riempimento acetabolare e se permane o meno l’indicazione della duplice osteotomia pelvica nei cuccioli con presenza di forte predisposizione alla displasia.
Solo analizzando in modo sistematico tutti i risultati ottenuti si potrà valutare se il cucciolo tenderà a diventare displasico oppure no, e l’eventuale gravità della displasia.
Tutto questo permetterà, in caso di problemi, di scegliere la terapia più indicata per il nostro cucciolo valutando sia i risultati oggettivi che le abitudini di vita del soggetto.
Per maggior chiarezza possiamo dire che alla luce dei risultati ottenuti sarà possibile suddividere i cuccioli in diverse categorie:
– assenza di tendenza alla displasia: non hanno e non avranno segni di displasia e non devono effettuare nessuna terapia
– scarsa tendenza alla displasia: necessitano di una terapia conservativa per evitare che la displasia si sviluppi o per limitarne la manifestazione
– lieve tendenza alla displasia: in prima istanza necessitano di una terapia medica associata ad esercizi specifici di fisioterapia o laser terapia ma è necessaria una rivalutazione dopo alcuni mesi
– tendenza alla displasia: a seconda del quadro clinico necessitano di una rapida correzione del problema; sovente la correzione è di tipo chirurgico (leggi l’articolo).
– grave displasia: la chirurgia è necessaria ma non urgente, le scelte chirurgiche non potranno ridurre la manifestazione della displasia e mireranno a gestire la displasia con interventi protesici e/o di osteotomia.
Ora hai un’idea di cos’è la displasia nel cucciolo e come la affrontiamo nella nostra Clinica; ti invitiamo a consultarci fin d’ora per qualunque necessità tua o del tuo amico a quattro zampe, per maggiori informazioni compila il modulo sottostante. Per prenotare una visita o un consulto chiamaci allo 0116471100.